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Intervista Luca Ward 2025

Federico Mensio

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Podradio

28° Festival CinemAmbiente 2025

Lo Stanga

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Sono volati quasi troppo velocemente questi sei giorni di dirette dal Cinema Massimo di Torino proprio a fianco della Mole, simbolo di una Torino sempre più bella ed emozionante, sede del Museo del Cinema e palcoscenico meraviglioso della cerimonia di chiusura della 28°Edizione del Festival CinemAmbiente.

Come in un film, rivediamo scorrere le immagini di questa avventura incredibile, fotogramma per fotogramma: le porte del Cinema Massimo che si aprono subito dopo l’ora di pranzo, Noi di PodRadio e Quotidiano Piemontese arrivare insieme a tutto lo Staff  del festival (superlativo!), quasi correndo per essere pronti ad accogliere spettatori e ospiti.

Raccontare questo viaggio che è iniziato il 5 Giugno 2025, ci emoziona; tavoli, sedie, mixer, microfoni, cuffie, i nostri aggeggi elettronici e siamo pronti per guardare, ascoltare, conoscere, raccontare e intervistare e poi ancora, abbracciare, condividere, informare e sensibilizzare.

Così come la pellicola che scorre veloce, questi sei giorni sono passati intensamente e, non lo neghiamo, con qualche problemino tecnico all’inizio! Ma proprio come nelle migliori sceneggiature di avventura, una volta capito dove tira il vento, sistemato le vele, sfruttando le correnti giuste, tutto diventa più semplice, più facile e si può godere a pieno di ogni respiro, di ogni onda, per navigare insieme verso mari lontani.

In questo viaggio ci hanno accompagnato registi, attori, autori, chef, biologi, chimici, e Noi di PodRadio e Quotidiano Piemontese, abbiamo avuto il privilegio d’intervistarne molti, nel profondo, di capirne le storie, non solo quelle delle loro opere, ma nelle parti forse più personali, sondando la sensibilità e la profondità delle loro anime, del loro essere prima di tutto uomini e donne capaci di dipingere quadri e scene con le parole.

Gli abbiamo accolti, fatti accomodare intorno ad un tavolo e semplicemente si sono raccontati, hanno bevuto un bicchiere di vino e si sono sentiti a casa.

Così “IL FEDE”(Federico Mensio), ed io “LoStanga”(Luca Stangalino), come in un film con la camera fissa, forse con qualche movimento di macchina ma sempre in piano sequenza, ci siamo lasciati trasportare ed abbiamo vissuto ogni singola emozione: per noi ogni intervista era la più importante, volevamo raccontare ogni artista dal vero, dal vivo, come veniva, cercando di metterlo a suo agio. Insomma volevamo dare VOCE al Festival CinemAmbiente, senza filtri.

Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica, sempre insieme non solo con il pubblico, con gli artisti, con lo staff del Cinema Massimo e di CinemAmbiente, ma lui ed io.

Certo non sono mancati le visioni diverse, le parole urlate e non sussurrate, la necessità di affrontare i problemi  con approcci diversi del tipo “allora fallo tu che sei più bravo…”. Ma alla fine arriva sempre il “batti un cinque” fino allo stremo di ogni giornata, ma anche in questo caso alla fine accolti da Simonetta, Francesca e Carola.

Un susseguirsi di pranzi, cene, bevute, resoconti delle giornate, che aumentavano i nostri sforzi sempre di più, nonostante il nostro motto: “Fino alla fine” non ci lasciasse mai.

Lunedì finalmente forze fresche perché arrivano, Duilio, Carla e “Ricky”! Giovane speaker e doppiatore di ottimo talento, classe 1998, praticamente: nostro figlio. I due “ragazzi” un po’ “agè”, ma solo sui documenti, non mollano e lo provano tra una diretta di quattro ore ed una cena dove come sempre siamo riusciti a chiudere il locale. Provato forse dal viaggio di andata e con la prospettiva del ritorno in quel della città Meneghina, forse con un po’ di tristezza nel cuore, il “Richy” non è riuscito, in questa occasione, a prendere parte del testimone che i due della “Gen X” vorrebbero passargli prima o poi (sia chiaro mica molliamo ora!), un passaggio generazionale che alla fine dovrà avvenire.

Ma è giunto presto il 10 giugno, giornata di chiusura, di ultime interviste, di ultimi amici in transito ai nostri microfoni, prima della cerimonia di premiazione all’interno del tempio del Cinema, nel simbolo della città di Torino, “La Mole”.

E così insieme a Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, che doveva essere il primo, ma è stato quello che si potrebbe definire la degna chiusura delle trasmissioni, si abbassa il sipario di questa magnifica avventura per noi di PodRadio e Quotidiano Piemontese. Si spengono i mixer, i microfoni, i monitor, si smonta tutto tra un grazie, un arrivederci ed un a presto.

Però sono le 19,20, la cerimonia inizia alle 19,30 e ci rendiamo conto che, come al solito, l’unica cosa che non finisce sono le corse!

Cambiati d’abito, entriamo di corsa (ancora!) all’interno della Mole e durante la premiazione, gestita in modo perfetto da Lia Furxhi, che detta i tempi e spazi sul red carpet. Passano le giurie, i premianti, i premi e i premiati, chi con il premio principale, chi con la menzione speciale. E forse abbiamo portato bene, perché di tutti i registi e autori che sono passati sotto i nostri microfoni, almeno 3 han vinto un premio!
Ad un centro punto però notiamo che in un angolino, solo solo a seguire la premiazione, come un bravo spettatore di film c’è lui: Asif Kapadia.

Premio Oscar nel 2016 sezione documentari con “Amy”, racconta la storia drammatica di Amy Winehouse, ma anche regista dei docufilm su “Maradona”, “Senna e 2073” la sua ultima opera.

Guardo “Il Fede” e gli dico: “Hai i microfoni? E lui certo Stanga”. E allora non possiamo lasciarlo andare è troppo importante.

E così, girandogli intorno come del api su un fiore, sorridendo e svolazzando, capisce (Asif) di essere circondato da due simpatiche canaglie che sono frementi di poter chiedergli un commento, una battuta, aspettandosi non tanto un diniego, ma magari due parole di circostanza.
Gli chiediamo quindi se ci concede una breve intervista che però come nelle migliori tradizioni delle proiezioni cinematografiche, specifichiamo quando sarà finita la premiazione, ovvero al termine dei titoli di coda, una sorta ti scena post credit.
E arriva la sorpresa, altro che due parole di circostanza! Una personalità eclettica, simpatica coinvolgente, più di 10 minuti di intervista, domande sul suo passato, presente e futuro di regista, ma anche qualcosa di più personale: espressioni di sincera passione, parole profonde, e degli occhi vispi che emanavano una luce particolare, come quella che in quel momento ci avvolgeva

10 minuti con un “AMICO” di lunga data, quegli amici che non vedi tutti i giorni, proprio come (Livio & Laura, come Fabio) che pur di vederti, di salutarti ed abbracciarti per pochi minuti, fanno i chilometri.

E Asif, racconta il suo punto di vista sull’ambiente, risponde alle domande dritte, ficcanti del Fede che ne sa. Parla del suo ultimo film, dei suoi docufilm, delle scelte particolari di star che ha voluto raccontare.
Gli dico “Asif” ma tornerai in Italia? Si, verrò a fare un film!

Allora stiamo con te due o tre anni, il tempo che finisci e monti tutto, così noi (PodRadio), darà voce alle tue idee, alle tue giornate.
Risposta: “Why Not”.

Ci abbracciamo, ci salutiamo come per dirci, dai che ci rivediamo presto, ma una foto di rito? Ma nemmeno per idea pensiamo! E invece Sul “Red Carpet” arriva il meglio.
Le foto parlano da sole e non hanno bisogno di commenti o sottotitoli. D’altronde i film all’inizio erano muti. Non c’è bisogno di parlare per esprimere quello che pensiamo delle persone o di quello che ci sta intorno, se siamo felici o tristi, dovremmo solo guardare, ascoltare, comprendere ed amare di più e proteggere il nostro malconcio mondo.

 

PodRadio e Quotidiano Piemontese ringraziano per questa bellissima avventura, questo viaggio incredibile:

Lia, Giuliana, Silvana che hanno creduto in Noi, a Valentina, Francesca, Arianna, Ginevra, Carlotta, Marco, Alberto, Mario e Sergio. Grazie a Vittorio Pasteris.
Grazie Duilio, Carla, a “Richy” (Riccardo Nanut), a Simonetta, Francesca, Carola, ad Olga che mi sopporta da sempre, a Rita, Chiara, Salvo, Ginevra e Nicolò.
Naturalmente il GRAZIE più grande va a tutti gli ascoltatori, le ascoltatrici, gli Amici, le Amiche, i registi, gli autori, gli attori, i musicisti, i produttori, le cineteche, tutti i catering e tutto l’Universo che ci ha accompagnato in questa 28° Edizione di CinemAmbiente.

Grazie!

LoStanga (Luca) e Il  “Fede”(Federico) e tutta PodRadio.

 

 

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Personaggi

E’ morto Sergio Ricciardone, fondatore e direttore artistico di Club to Club

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E’ morto dopo una breve malattia Sergio Ricciardone, fondatore e direttore artistico di Club to Club –, il festival torinese di musica avant-pop ed elettronica che nel 2025 avrà la sua 23esima edizione.

Ricciardone, 53 anni, aveva fondato l’associazione culturale Xplosiva nel 2002 lanciò il festival Club to Club, poi divenuto C2C  che si svolge tradizionalmente nel mese di novembre a Torino, in concomitanza con la Contemporary Art Week piemontese.

Il festival è diventato uno dei più importanti eventi musicali in Italia e in Europa.

Club To Club è stato nato nell’area dei Murazzi per poi trovare la sua sede definitiva ricorrente al Lingotto. neli anni del covid il festival è sostituito da un evento digitale in streaming dalla durata di più giorni.

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Bandiera Gialla – Continueremo a cantarla per te

Lo Stanga

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Un altro pezzo della storia della musica italiana, quella che abbiamo cantato tutti…ci ha lasciato, oggi 23 Febbraio 2025.

Gianni Pettenati, aveva 79 anni. La sua “Bandiera Gialla” chi non l’ha cantata!
Bandiera Gialla era un adattamento di una canzone inglese The Pied Piper del gruppo pop britannico
Crispian St. Peters.

Gianni Pettenati, la sua carriera

Gianni Pettenati è stato un protagonista indiscusso della storia della musica italiana, che ha segnato con un grande successo, scritto come ha sempre dichiarato lui in pochissimo tempo.

Piacentino di nascita, nato il 29 ottobre 1945, debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966.

Con gli stessi incide il suo primo 45 giri, una cover di “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan che avrà come titolo la traduzione letterale “Come una pietra che rotola”.
Nello stesso anno arriva il grande successo “Bandiera Gialla”, inciso anche da Patty Pravo per la promozione della famosa discoteca Piper Club di Roma.

Sempre con gli Juniors incide il 45 giri, “Il superuomo”, cover di “Sunshine superman” di Donovan, che aveva inciso nel lato B –  “Puoi farmi piangere” cover di “I put a spell on you” di Screamin’ Jay Hawkins incisa con l’arrangiamento della versione di Alan Price e testo italiano di un certo Mogol.

Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con “La tramontana”, cui seguono altri successi come “Caldo caldo”, “Cin cin”, “I tuoi capricci” e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana.

L’attività musicale e di critico

Scrittore di libri sulla storia della musica italiana e critico di livello, ma dimenticato come accade molto spesso dalla nostra cultura.

Nel 2019 gli viene concesso un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, come prevede la legge Bacchelli, per meriti in diversi campi e che versino in stato di particolare necessità.

La scomparsa è avvenuta nella notte e l’annuncio viene dato dalla figlia Maria Laura, che scrive così sui social: “Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l’amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l’adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata”.

Caro Gianni, continueremo a cantare “Bandiera Gialla” simbolo di libertà e leggerezza che in questo momento storico ci farebbe tanto bene.

Ciao Gianni.

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