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Prima Serata – 75°Edizione del Festival di Sanremo – le Pagelle

Perché Sanremo è Sanremo!
Sono le 20,40 e si parte subito alla grande alla 75° edizione del Festival di Sanremo. Il ricordo di grande direttore d’orchestra, un maestro che incantò il Festival nel 2016, Ezio Bosso.
Carlo Conti impeccabile come sempre nella sua conduzione, inizia immediatamente dopo aver salutato il pubblico e presentato il suo amico “Gerry Scotti”.
Ma la serata deve iniziare e la prima artista in gara è proprio lei.
Gaia:
Non è facile partire per prima sul palco dell’Ariston è pur sempre il Festival di Sanremo e quel palco scotta. Elodie e Annalisa fanno proseliti ma la sua canzone sembra più un tormentone in stile Paola e Chiara. Voto 6.
Peccato per l’abito che si confonde con i ballerini e sarebbe bastato un colpo di colore nel suo outfit. Voto 6.
Tra un applauso e l’altro si riparte immediatamente e tocca a lui.
Francesco Gabbani:
Come sempre simpatico, elegante ed intonatissimo. Un brano che inneggia alla vita e ci voleva proprio! Voto 8,5.
Per chi gioca al FantaSanremo lui porta punti con il suo fiore all’occhiello. Voto 8.
Non c’è tempo, bisogna correre per stare nei tempi.
Rkomi:
Riesce a far capire le tonnellate di parole che ha scritto all’interno della sua canzone e merita per questo mezzo voto in più. Voto 6,5.
Sicuramente il suo outfit per le fans è da 9 per noi della GenX anche no. Voto 5.
Via uno dentro un’altra.
Noemi
Che voce! Che timbro! Noemi come sempre una garanzia. Un graffio nel 75°Festival.Certo, quel fiocco sul vestito aveva poco senso, ma siamo qui per la musica! Brava Noemi. Voto 7,5.
Noemi ottima intonazione, voce ruvida pezzo classico sanremese. Voto 7.
Arriva dall’alto Antonella Clerici con un look stile strobo – sberluccicante, con il suo sorriso, la sua gentilezza ed una dedica speciale ed il pensiero vola ad un “Amico” che purtroppo ci ha lasciato troppo presto, Fabrizio Frizzi.
Sale sul palco grintoso come sempre.
Irama:
Riesce a cantare senza quasi aprire la bocca, ma l’esecuzione è buona ed il brano orecchiabile. Voto 6.5.
Abito, outfit alla Capitan Harlock, ma anche molto Ivana Spagna degli anni ottanta per chi come noi ha vissuto quel periodo indimenticabile.Quando si spoglia, le sue fans vanno in visibilio. Voto 6,5.
Immediatamente sul palco arrivano loro.
Coma Cose:
Un misto di tante canzoni già sentite in particolare “Chimica” di Donatella Rettore, soprattutto all’inizio.
La canzone ritmata coinvolge il pubblico, ma il risultato non è dei migliori. Voto 5.
Direttamente da un film western stile Maverick con Mel Gibson, forse un po’ troppo. Voto 5.
Come da copione a far sentire la sua canzone, un cantautore.
Simone Cristicchi:
Una canzone dritta al cuore, scendono le prime lacrime al Festival, il pubblico e la critica apprezzano la sua esibizione. Testo meraviglioso e toccante arriverà sul podio. Voto 9.
Fiore sull’abito purpureo porta punti a chi come noi gioca al FantaSanremo. Voto 6,5.
La sorpresa tanto attesa arriva, come promesso da Carlo Conti. Papa Francesco invia un videomessaggio:
“La Musica porta pace e fratellanza”.
Noa e Mira Awad si esibiscono ed incantano con un duetto inedito sulle note di Imagine di John Lennon, interpretata in ebraico, arabo e inglese.
Dopo tanti anni, anche lei torna ad esibirsi a Sanremo.
Marcella Bella:
Marcella è rimasta negli anni 80, la sua voce è sempre bella ma non più sulle sue vecchie tonalità.
Il brano è anonimo. Voto 5.
Nel suo outfit nero si sente a suo agio. Voto 6.
Uno dei favoriti sale sul palco.
Achille Lauro:
Achlle Lauro è maturato tanto, bella la melodia, buona la sua esibizione, forse se avesse portato “Amore Disperato” avrebbe vinto sicuramente a mani basse. Voto 7,5.
Scende dalle scale con un outfit che è un misto tra Arsenio Lupin e Mandrake, gli manca solo il monocolo ed
il bastone. Come sempre particolare e perfetto su questo palco che ha imparato ad amarlo negli anni. Voto 8.
Un favorito dietro l’altro, e dopo Achille Lauro tocca a lei.
Giorgia:
Come sempre la sua esecuzione è perfetta e lei è una fuoriclasse assoluta.
Canzone non è semplice, molto difficile un po’ complessa da cantare. Voto 9.
L’eleganza, la delicatezza e la sua leggerezza anche nell’outfit la fanno volare come una farfalla. Voto 8.
Non c’è un attimo di pausa, tocca a lui.
Willy Peyote:
Sembra l’erede di Pino D’Angiò e Daniele Silvestri. Il brano è fresco e disincantato. Voto 7.
Sull’outfit ci deve ancora lavorare ancora un po’. Voto 6.
E’ il suo turno, il ritorno dopo l’anno passato.
Rose Villain:
Punta molto più sul fisico e sulla presenza scenica che sulla voce. La voce è piena di autotune purtroppo. Voto 6.
Avrebbe potuto osare un po’ di più sull’outfit, ma siamo sicuri ci stupirà nelle prossime serate. Voto 6,5.
Parte tutto dall’esterno, con mille batterie che contemporaneamente suonano “L’Ombelico del Mondo” e sul palco dell’Ariston si abbatte il ciclone Jovanotti! Non si può dare un voto ad un’artista come lui, proprio non si può!
Pausetta e si ricomincia, Antonella Clerici scende le scale avvolta in un vestito stile “Gianduiotto”
(Gerry Scotti cit), e si torna in gara senza perder tempo, anche perché sono già le 23,04.
Arriva sul palco dell’Ariston Olly.
Olly:
Le sue canzoni raccontano spesso di momenti romantici, di storie d’amore. Buona vocalità. Voto 6.5.
Pantalone a zampa, canotta nera, forse non è proprio l’abbigliamento perfetto per la prima serata all’Ariston,
ma aspettiamo le prossime serate. Voto 4.
E’ il suo momento e tocca a lei.
Elodie:
Canzone un po’ troppo ripetitiva imprigionata nel suo stile. Sempre molto intonata, canzone che potrebbe essere una sua cover. Voto 6,5.
Con il suo fisico Elodie può permettersi qualsiasi tipo di abbigliamento, un po’ Anna Oxa. Voto 8.
Si smuove il palco, arrivano in tanti.
Shablò – (Guè – Joshua & Tormento):
Purtroppo non sempre le parole arrivano a chi sta ascoltando da casa ed è un peccato perché la canzone poteva essere interessante. L’orchestra per una volta ascolta, non potendo suonare nemmeno una nota. Voto 5.
Il look è un misto frutta che non si riesce ad intercettare. Voto 4,5.
Il tempo, i secondi, i minuti scorrono ed arriva anche il suo momento.
Massimo Ranieri:
Un leone inossidabile, indistruttibile, canta e sa cantare, lo fa di mestiere da sempre e non lo deve dimostrare certo oggi. Forse troppe volte cuore ripetuto nel testo della canzone. Voto 7.
Sempre impeccabile nel look. Voto 8.
Si esce in esterna al Suzuki Stage e sul palco c’è Raf presentato da Carlo Conti, Raf ci porta indietro di
quarantun anni, con un brano senza tempo. “Self Control”. Voto 7,5.
Antonella e Gerry, presentano Tony Effe diciassettesimo artista in gara.
Tony Effe:
Sul web in molti hanno ironizzato sulle lezioni di canto prese prima di partecipare a Sanremo, ipotizzando che sarebbe stato pronto nel 2032.
In questa prima serata come non dare torto alle chiacchiere della rete. Voto 5.
Tutto vestito di bianco con un guanto rosso, molto piacevole visivamente soprattutto con il gioco di luci del palco. Voto 7.
Si corre, senza interruzione, senza respiro.
Serena Brancale:
Dal jazz al sesso e samba in salsa partenopea il viaggio si complica un po’.
Il titolo “Anema e Core” forse è un po’ troppo impegnativo. Voto 5.
L’abito rosso non proprio sobrio non aiuta ad alzare il punteggio sul suo outfit. Voto 6.
Tocca a lui per la prima volta a Sanremo.
Brunori Sas:
Chiudendo gli occhi sembra di sentire Francesco De Gregori e di questi tempi non è poco!
Ballata piacevole e sincera. Voto 6.5.
Bella presenza e bel vestito. Voto 7.
E’ il loro turno.
Modà:
Un gradito ritorno. Checco è sempre una garanzia e non sbaglia una virgola. La sua tonalità è intatta.
Il brano romantico in chiave rock è nelle corde dei Modà. Voto 7.
Il nero è un classico sul palco dell’Ariston. Voto 7.
Ancora musica, senza sosta, è il turno di Clara.
Clara:
E’ un’Elodie 2.0 più raffinata nei modi, ma con una vocalità un po’ monocorde.
La canzone purtroppo non lascia nulla. Voto 6.
La sua bellezza e l’abito sono perfetti. Voto 9.
La prima volta non si scorda mai.
Lucio Corsi:
Originale! Il suo brano autobiografico è cantato molto bene e lui tenero e timido è padrone della scena
allo stesso tempo. Voto 7.
Due ali da farfalla, una trasparenza ed uno stile tutto suo. Coraggioso. Voto 7,5.
Tocca a lui, dopo tanto rumore.
Fedez:
Il testo autobiografico di forte impatto emotivo. Che fosse emozionato ed anche un po’ arrabbiato lo si sapeva già.
Il brano nella parte rap è perfetta sul ritornello, purtroppo nel cantato abbonda di autotune. Peccato!
Il risultato nel complesso è bello. Voto 7.5
Outfit sempre perfetto. Voto 8.
Siamo quasi alla fine, ma è sempre questione di minuti, il tempo è quasi finito, altro giro altro cantante.
Bresh:
Brano che non arriva, senza pretese. Quale sarà la sua vera voce visto che non ha mai abbandonato l’autotune nemmeno per un secondo durante tutta la sua esibizione? Voto 6.
Sul look bisognerebbe lavorarci ancora un po’. Voto 5.
La più giovane del Festival, tocca a lei.
Sarah Toscano:
Piccole “Annnalisa” crescono. L’ennesimo tormentone che sentiremo ancora ed ancora. Voto 6.
Non si capisce bene qual è il suo stile, lo scopriremo sicuramente serata dopo serata. Voto 6.
Il momento è arrivato anche per lei.
Joan Thiele:
La sua intonazione durante l’esibizione è precisa, mentre si fatica molto a capire le parole, forse l’emozione
ha giocato brutti scherzi. Un’altra canzone senza mordente e anima. Voto 5.
Anche per lei lo stile dell’outfit lo capiremo cammin facendo. Voto 5.
Rocco Hunt:
La canzone piacevole ed allegra è interpretata in maniera impeccabile. Voto 7.
Alle volte restare nella propria zona di comfort e nella semplicità aiuta a non fare errori, soprattutto quando
si tratta di outfit da palco del Festival. Voto 8.
Arriva senza scendere le scale ed è molto emozionata è il suo turno.
Francesca Michielin:
Bella la sua vocalità e buon controllo durante tutta la sua esibizione.
La canzone è cantata con grinta nonstante non sia in perfetta forma. Voto 7.
Il pantalone a vita bassa, le paillettes sono look già visti troppe volte. Voto 6.
The Kolors:
Stash ha una voce di tutto rispetto e forse si sarebbe potuto voltare pagina dopo ITALODISCO,
perché chiudendo gli occhi in un loro ipotetico remix sarebbe difficile riconoscere una canzone dall’altra,
un po’ monotoni. Voto 6,
Anche con loro il nero vince. Completo rigato per tutto il gruppo. Voto 7.
Il dopo Festival e Cattelan salutano il Teatro Ariston e la statua di Carlo Conti. La fame avanza, ma ci pensa Antonella Clerici! Troffiette al pesto per tutti!
Si ricorda l’esibizione delle quattro nuove proposte nella serata del 12 Febbraio.
All’una e quattordici arrivano i primi cinque.
Carlo, Antonella e Gerry decretano gli “Artisti” nelle prime posizioni, mentre la grande “Orchestra” prende il meritato applauso.
Brunori Sas, Giorgia, Lucio Corsi, Simone Cristicchi e Achille Lauro sono i più votati dalla sala stampa.
Carlo Conti, ringrazia i suoi compagni di viaggio e chiude ufficialmente la prima serata del 75° Festival di Sanremo sulle note di “Tutta l’Italia”.
Domani è un altro giorno e si vedrà.
Perchè Sanremo è Sanremo.
Podradio
Bandiera Gialla – Continueremo a cantarla per te

Un altro pezzo della storia della musica italiana, quella che abbiamo cantato tutti…ci ha lasciato, oggi 23 Febbraio 2025.
Gianni Pettenati, aveva 79 anni. La sua “Bandiera Gialla” chi non l’ha cantata!
Bandiera Gialla era un adattamento di una canzone inglese The Pied Piper del gruppo pop britannico
Crispian St. Peters.
Gianni Pettenati, la sua carriera
Gianni Pettenati è stato un protagonista indiscusso della storia della musica italiana, che ha segnato con un grande successo, scritto come ha sempre dichiarato lui in pochissimo tempo.
Piacentino di nascita, nato il 29 ottobre 1945, debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966.
Con gli stessi incide il suo primo 45 giri, una cover di “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan che avrà come titolo la traduzione letterale “Come una pietra che rotola”.
Nello stesso anno arriva il grande successo “Bandiera Gialla”, inciso anche da Patty Pravo per la promozione della famosa discoteca Piper Club di Roma.
Sempre con gli Juniors incide il 45 giri, “Il superuomo”, cover di “Sunshine superman” di Donovan, che aveva inciso nel lato B – “Puoi farmi piangere” cover di “I put a spell on you” di Screamin’ Jay Hawkins incisa con l’arrangiamento della versione di Alan Price e testo italiano di un certo Mogol.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con “La tramontana”, cui seguono altri successi come “Caldo caldo”, “Cin cin”, “I tuoi capricci” e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana.
L’attività musicale e di critico
Scrittore di libri sulla storia della musica italiana e critico di livello, ma dimenticato come accade molto spesso dalla nostra cultura.
Nel 2019 gli viene concesso un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, come prevede la legge Bacchelli, per meriti in diversi campi e che versino in stato di particolare necessità.
La scomparsa è avvenuta nella notte e l’annuncio viene dato dalla figlia Maria Laura, che scrive così sui social: “Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l’amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l’adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata”.
Caro Gianni, continueremo a cantare “Bandiera Gialla” simbolo di libertà e leggerezza che in questo momento storico ci farebbe tanto bene.
Ciao Gianni.
Interviste
Intervista a Luca Ward 2025

INTERVISTA A LUCA WARD
Macachi, dove l’intelligenza e l’ironia mettono a dura prova l’artista!
Un botta e risposta senza esclusione di colpi! Senza respiro sino all’ultima battuta!
Macachi…il programma senza peli sulla lingua!
Macachi il programma più…cool del momento!
Dal nostro inviato speciale “Valter747” conduttore del programma La Mandrakata dal lunedì
al venerdì dalle 10 alle 12.
Valter autore insieme allo Stanga del nuovo format audio-video qui di seguito:
Valter747: Ti senti più un MACACO o più MUSAFA il re leone?
Luca Ward: Mufasa tutta la vita, sono pure del segno del leone!
Valter747: Dopo aver combattuto con il gladio e con Commodo, con chi combatti
tutti i giorni?
Luca Ward: Con chi combatto? Credo che la cosa peggiore con cui combatto, la cosa peggiore è la tecnologia! Dicevano che ci avrebbe risolto la vita e invece ce l’ha rovinata!
Ma mica per niente, siamo diventati tutti bancari perché dobbiamo fare gli home banking, le mail che ti distruggono la vita, mi vuoi fare un dispetto? Mandami una mail! Telefonami, come diceva uno spot, una telefonata allunga la vita!
Valter747: Ti faccio una domanda personale, posso? Ma davvero hai avuto come zio Pelè?
Luca Ward: Non era proprio zio ma è stato il compagno per tanti anni di una zia di mia moglie.
Valter747: Quindi una piccola parentela c’è stata…
Luca Ward: si ma poi si sono lasciati!
Valter747: Quindi meglio Pelè o Maradona?
Luca Ward: Bè bella domanda, sono due mostri sacri del calcio credo irripetibili, però non saprei chi scegliere… no non scelgo!
Valter747: Totti o Del Piero?
Luca Ward: nooo e come fai a scegliere Totti o Del Piero! Totti è Roma…
Valter747: Quando eri bambino qual’era il tuo soprannome?
Luca Ward: Pongo! Perchè mi facevo sempre male e c’era un mio amico che mi faceva i massaggi e sembrava muovesse il pongo.
Valter747: Qual è la cosa che fai che sarebbe imbarazzante se tutti lo scoprissero?
Luca Ward: Imbarazzante…
Valter747: Non so magari giri nudo per casa…
Luca Ward: No mai!
Valter747: Metti le dita nel naso…
Luca Ward: No le caccole mi hanno sempre fatto schifo, pensa non mi soffio il naso per non guardare nel fazzoletto…
Valter747: Qual’è stato il momento più imbarazzante della tua vita? A parte aver fatto Amanda Lear a Tale e Quale?
Luca Ward: noooo…quello non è stato imbarazzante anzi mi sono divertito un sacco grazie a Carlo Conti che mi ha dato il là…momento imbarazzante? Mah, io sono un inguaribile bugiardo e il primo momento imbarazzante è stato con mia moglie Giada che alla prima bugia che le ho detto mi ha tanato subito…non mi avevano mai tanato e invece lei si!
Valter747: Qual è la tua più grande paura irrazionale?
Luca Ward: la mia più grande paura che se vuoi è razionale, non poter riuscire a
vedere i miei figli con le tempie grigie, mi piacerebbe tanto., anche perché per
come va il mondo oggi, in quali mani li lasciamo i nostri figli che sono la cosa più preziosa che abbiamo?
Valter747: Cosa cambieresti del tuo fisico, se qualcosa cambieresti?
Luca Ward: del mio fisico? Io volevo essere biondo con gli occhi azzurri. Mi sono sempre visto brutto.
Pensa, smisi di fare cinema a 24 anni perché quando mi vidi nel film “Chewingum”
dissi “ammazza quanto sei brutto, non puoi fare il cinema!” e ho smesso.
Valter747: Vabbè nemmeno Al Pacino era bello..
Luca Ward: Lo so però magari lui si vedeva bello, molto dipende da noi, io mi vedevo brutto.
Pensa adesso che rivedo le foto di quando avevo 25/30 anni dico ammazza che
bel ragazzo quindi evidentemente era una mia fissa sbagliata.
Valter747: Se avessi un pappagallo domestico, cosa gli insegneresti a dire?
Forza Juve, Portobello o che altro?
Luca Ward: no gli farei fare 007, il mio nome è Bond, James Bond.
Valter747: Se potessi essere un personaggio dei cartoni animati, chi saresti e perchè?
Luca Ward: Gatto Silvestro perché è fantastico, l’ho adorato e lo adoro perché
è un casino, porello pure un po’ sfigato anche se ha delle idee geniali per catturare il canarino…che poi non si è mai capito se è un canarino o una canarina.
Lui è Archimede pitagorico, si inventa delle cose però gli va sempre male.
Valter747: Se potessi preparare il panino perfetto, cosa ci metteresti dentro?
Luca Ward: la mortadella classico di Roma.
Valter747: Quali canzoni pensi suoneranno alla radio tra 30 anni?
Luca Ward: sono sicuro le canzoni degli anni ‘70-’80-’90
Valter747: quindi Baglioni o Battisti?
Luca Ward: tutti e due
Valter747: Musica Italiana o musica Internazionale?
Luca Ward: mista
Valter747: Beatles o Rolling Stones?
Luca Ward: Rolling Stones… sono più rockettaro, Pink Floyd, Genesis…
Valter747: Duran Duran o Spandau Ballet?
Luca Ward: Spandau perché mi ricordano dei momenti particolari.
Valter747: Quale canzone canti sotto la doccia?
Luca Ward: non canto sotto la doccia, non so cantare benissimo.
Valter747: Però hai fatto Tale e quale show, i musical come Mamma Mia, ecc..
Luca Ward: si vero, ma sotto la doccia non canto, perché la faccio in un minuto, non voglio consumare l’acqua e il gas e l’ho dimostrato anche ai miei figli che stanno ore sotto la doccia.
Valter747: Qual è l’ultima foto che hai fatto dal tuo smartphone?
Luca Ward: al mio gatto Lillo che si era messo in una posizione bellissima sembrava una sfinge
Valter747: Qual è l’oggetto senza il quale non puoi vivere?
Luca Ward: le chiavi della macchina, senza macchina sono morto!
Valter747: Qual è la tua battuta preferita di un film? Uno qualunque anche non doppiato da te.
Luca Ward: “Sei solo chiacchiere e distintivo” fantastico, detta da Ferruccio Amendola tra l’altro.
Valter747: Chi avresti voluto doppiare che non hai mai doppiato?
Luca Ward: Sono stato fortunato ne ho doppiati tanti, talmente tanti che alcuni li ho dovuti cedere.
Valter747: Se tornassi indietro con la macchina del tempo rifaresti il doppiatore o il pilota di aerei, che so avresti voluto farlo?
Luca Ward: il pilota di aerei, tanto con la voce ci lavorerei uguale per fare l’annuncio “signori e signori, benvenuti a bordo è il comandante Luca Ward che vi parla”
Valter747: e vabbè detta così!
Valter747: In Matrix il protagonista sceglieva tra pillola rossa e pillola blu… tu quale sceglieresti ora? Anche vista la nostra età…
Luca Ward: la blu ancora no… scelgo la rossa!
Valter747: Tu sei una persona molto ordinata ma quindi sei una persona che quando si spoglia piega tutto con cura o nel momento di passione butta tutto per terra?
Luca Ward: no no, non butto niente per terra, ho l’omino di legno e metto tutto li sopra a meno che sono cose da lavare e le metto nella cesta dei panni sporchi.
Valter747: ti piace cucinare?
Luca Ward: moltissimo e sono anche forte
Valter747: Amatriciana o carbonara?
Luca Ward: Carbonara tutta la vita! Anche se ora sto a dieta e non posso mangiarla
Valter747: hai una ricetta per gli ascoltatori di PodRadio?
Luca Ward: la ricetta fantastica e che vince è quella che mi hanno insegnato i pescatori in Sicilia, semplicissima, capperi possibilmente di Favignana e olive di Itri snocciolate. Si mette un po’ di olio nella padella, si soffriggono i capperi circa 3 minuti, si aggiungono le olive per altri 3 minuti e poi si mette il pomodoro e si cucina per un’ora a fuoco lento…basta! Il sale non mettetelo perché i capperi sono già salati.
Valter747: Ti senti di più nella vita di tutti i giorni gladiatore o grigliatore?
Luca Ward: visto che cucino quasi tutte le sere, un grigliatore. Devo aiuta mia moglie, non può fare tutto da sola. Mi piace cucinare.
Valter747: il tuo libro “Il talento di essere nessuno” è diventato uno spettacolo teatrale intitolato “Il talento di essere tutti o nessuno”, perché?
Luca Ward: lo abbiamo modificato apposta, il libro che ho scritto è dedicato a tutti quei giovani a cui spesso viene detto “non ce la farai mai” e li senti sfiduciati e in grande difficoltà.
Io ero il signor nessuno, ho perso mio padre a 13 anni, mia mamma non lavorava, è stata un’ecatombe, mi sono arrivati addosso i tir carichi ma non mi sono mai arreso, mai.
Ho detto devo andare avanti con testardaggine, forza e molto coraggio.
Oggi i giovani ne devono avere più di noi purtroppo perché ieri c’erano delle fette
in cui si riusciva ad entrare oggi è un pochino più difficile.
Valter747: è lì che è nato il tuo mantra…
Luca Ward: e sti ca**i!
Valter747: un saluto agli ascoltatori di PodRadio
Luca Ward: PodRadio ricordatevi sempre che ciò che fate in vita riecheggia nell’eternità ed è vero eh!
Luca Ward: e sti ca**i!
Valter747: Grazie Luca
Luca Ward: Grazie a te Valter.
Autore Intervista: Valter Pigliucci per PodRadio e Quotidiano Piemontese
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La puntata del 17 febbraio 2025 dello Speciale Sanremo della Madrakata con LoStanga e Valter747

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