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Terza serata – 75° Festival di Sanremo

E anche la terza serata del 75° Festival di Sanremo si è conclusa.
Si parte alla grande, alla grandissima con Edoardo Bennato <<Sono Solo Canzonette>> che riporta tutti nel 1980 quando i dischi e le musicassette erano parte integrante di una casa, della propria automobile, del proprio ufficio. Lui coinvolge, avvolge subito il palco del Teatro Ariston e s’inizia a ballare e cantare.
A turno una bellissima e sorridente Miriam Leone, Elettra Lamborghini in bianco per dar lustro all’abbronzatura di Carlo Conti e l’ironica e spumeggiante Katia Follesa, iniziano a presentare i cantanti in gara.
Clara è la prima ed il risultato non cambia dall’esibizione precedente, purtroppo la scrittura di molti brani in questa edizione del Festival ha la stessa mano e si vede, ma soprattutto si sente.
Brunori Sas è il cantautore che ti porta in un’altra dimensione, in un altro tempo, ti tiene per mano e ti accarezza piano piano. Bravo e sempre perfetto nell’ascolto.
Sarah Toscano, è la più giovane, molto determinata, canta bene ed ha la voce anche se la canzone è annalisiana. Sembrano clonate, anche nei movimenti sul palco. Tristezza assoluta.
Carlo Conti grande conduttore, non ne sbaglia una. Chiama il nuovo “Pippo Baudo” sul palco. Samuele Parodi, un undicenne vivace e tuttologo di Sanremo.
Conduce presentando Massimo Ranieri ed è perfetto nei tempi, nelle pause: Stupendo.
Massimo Ranieri, non ha bisogno di dimostrare nulla. La sua carriera parla per lui. Certo di “Perdere l’amore” se ne scrivono una ogni 100 anni.
Joan Thiele in stile western, forse tra le cantanti in gara è quella che ha osato un pò di più. Le classifiche in uscita oggi saranno i veri giudici. Brava.
Arriva Dario D’Ambrosi, attore, regista e fondatore della compagnia amici del “Teatro Patologico”. I veri vincitori del Festival e non solo.
La musica è il potere dell’anima, la musica gira intorno a tutto e tutti sempre. LA VITA E’ MUSICA.
GRAZIE siete ossigeno in un mondo che corre troppo. www.teatropatologico.com
Siamo alla sesta canzone e con un feat molto particolare Shablo che è l’artista alla consolle, fa cantare Guè, Joshua e Tormento, ma abbiamo scoperto leggendo attentamente il regolamento del Festival che è possibile scrivere e non cantare, ma far cantare qualcun altro e partecipare alla manifestazione. Il sound arriva.
Si esce all’ingresso ed è il momento di conoscere i protagonisti di “Mare Fuori” e con piacere si arriva sul palco del Suzuki Stage per ascoltare “Ermal Meta” con la sua bellissima <<Vietato Morire>>.
Noemi e Olly si susseguono tra il cambio d’abito di Miriam Leone, e Olly conquista punti con la sua <<Balorda Nostalgia>>.
Il momento tanto atteso, almeno per noi della GenX arriva con i mitici Duran Duran, dopo quarant’anni di nuovo sul palco dell’Ariston.
Iniziano con “Invisible”, “Notorious” e “Ordinary world” e con Victoria De Angelis dei Maneskin cantano “Psycho killer” e “Girls, si chiude naturalmente con “The Wild Boys”, canzone iconica di un periodo meraviglioso e spensierato, ma che ancora riesce a smuovere anche la platea del Festival di Sanremo.
Katia Follesa vuole sposare Simon Le Bon, ed è capace di baciarlo sul palco, tra le risate e gli applausi del pubblico.
Coma_Cose cantano un motivetto che ormai è entrato nelle macchine e nelle docce di tutti gli italiani e visto che oggi è San Valentino <<Cuoricini>> è la colonna perfetta.
Al Teatro Ariston si canta “Si può dare di più”, canzone che vinse nel 1987, tutti sono contagiati da questo successo indimenticabile.
Katia Follesa si cambia entra ed annuncia i Modà, ma nulla quest’anno non arrivano, almeno per ora, vedremo con le cover.
Arriva anche Tony Effe con “Damme ‘na mano”, ma provare a copiare Franco Califano, non è cosa.
Qualche battuta tra Carlo Conti, Miriam Leone, Elettra Lamborghini e Katia Follesa e si arriva alla consegna del premio alla carriera per Iva Zanicchi che canta “Non pensare a me”, “Ciao cara come stai” e “Zingara”.
La voce non ha età, anzi Iva è più in forma che mai.
Elettra Lamborghini fa il suo terzo ingresso e sul palco si materializza Irama con la sua “Lentamente” in piena ascesa in classifica.
Carlo Conti si collega con l’Amerigo Vespucci, oggi ormeggiata ad Alessandria d’Egitto.
“Siamo arrivati qui dopo aver attraversato l’Oceano Atlantico, il Pacifico, l’Indiano, il Mar Mediterraneo, percorrendo 46mila miglia, oltre due volte il giro dell’Equatore: è stato un percorso bellissimo, con momenti intensi ma indimenticabili, lo porteremo sempre nel cuore”, dice il comandante Giuseppe Lai.
L’Amerigo Vespucci “orgoglio italiano nel mondo’ e qui siamo tutti d’accordo.
Katia Follesa rientra alle 23,59 e manca ancora un pò alla fine della terza puntata, ma si resiste sul divano davanti alla televisione, siamo dei temerari!
Francesco Gabbani entra, canta ed incanta. Francesco Gabbani sarà nei cinque più votati a fine serata e la sua “Viva la vita” è un inno tutto da ascoltare.
Terzo ingresso di Miriam Leone per presentare l’ultima cantante in gara.
Gaia, “Chiamo io chiami tu” è la 14° cantante nella sezione Big e chiude la terza serata sanremese.
La Deficienza Artificiale si scontra con Miriam, Elettra e Katia, decretando il profilo dell’uomo ideale è quello di Carlo Conti.
Chi vincerà tra Settembre e Alex Wise nella categoria Nuove Proposte? Stiamo per vivere questo ennesimo scontro vocale.
Dopo aver sentito “Vertebre” e “Rockstar”, vince Settembre.
Siamo alla fine e si arriva alla classifica randomizzata dei 5 Big della serata e le tre co-conduttrici. stanche si presentano in piagiama, già pronte per andare a letto.
I più votati sono: Brunori Sas, Irama, Olly, Coma_Cose e Francesco Gabbani.
Collegamento al DopoFestival…Buona notte a tutti!
Aspettando la serata dei duetti e delle cover.
www.podradio.live dalle 10 alle 12 con la Mandrakata – “Speciale Sanremo” .
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28° Festival CinemAmbiente 2025

Sono volati quasi troppo velocemente questi sei giorni di dirette dal Cinema Massimo di Torino proprio a fianco della Mole, simbolo di una Torino sempre più bella ed emozionante, sede del Museo del Cinema e palcoscenico meraviglioso della cerimonia di chiusura della 28°Edizione del Festival CinemAmbiente.
Come in un film, rivediamo scorrere le immagini di questa avventura incredibile, fotogramma per fotogramma: le porte del Cinema Massimo che si aprono subito dopo l’ora di pranzo, Noi di PodRadio e Quotidiano Piemontese arrivare insieme a tutto lo Staff del festival (superlativo!), quasi correndo per essere pronti ad accogliere spettatori e ospiti.
Raccontare questo viaggio che è iniziato il 5 Giugno 2025, ci emoziona; tavoli, sedie, mixer, microfoni, cuffie, i nostri aggeggi elettronici e siamo pronti per guardare, ascoltare, conoscere, raccontare e intervistare e poi ancora, abbracciare, condividere, informare e sensibilizzare.
Così come la pellicola che scorre veloce, questi sei giorni sono passati intensamente e, non lo neghiamo, con qualche problemino tecnico all’inizio! Ma proprio come nelle migliori sceneggiature di avventura, una volta capito dove tira il vento, sistemato le vele, sfruttando le correnti giuste, tutto diventa più semplice, più facile e si può godere a pieno di ogni respiro, di ogni onda, per navigare insieme verso mari lontani.
In questo viaggio ci hanno accompagnato registi, attori, autori, chef, biologi, chimici, e Noi di PodRadio e Quotidiano Piemontese, abbiamo avuto il privilegio d’intervistarne molti, nel profondo, di capirne le storie, non solo quelle delle loro opere, ma nelle parti forse più personali, sondando la sensibilità e la profondità delle loro anime, del loro essere prima di tutto uomini e donne capaci di dipingere quadri e scene con le parole.
Gli abbiamo accolti, fatti accomodare intorno ad un tavolo e semplicemente si sono raccontati, hanno bevuto un bicchiere di vino e si sono sentiti a casa.
Così “IL FEDE”(Federico Mensio), ed io “LoStanga”(Luca Stangalino), come in un film con la camera fissa, forse con qualche movimento di macchina ma sempre in piano sequenza, ci siamo lasciati trasportare ed abbiamo vissuto ogni singola emozione: per noi ogni intervista era la più importante, volevamo raccontare ogni artista dal vero, dal vivo, come veniva, cercando di metterlo a suo agio. Insomma volevamo dare VOCE al Festival CinemAmbiente, senza filtri.
Giovedì, Venerdì, Sabato, Domenica, sempre insieme non solo con il pubblico, con gli artisti, con lo staff del Cinema Massimo e di CinemAmbiente, ma lui ed io.
Certo non sono mancati le visioni diverse, le parole urlate e non sussurrate, la necessità di affrontare i problemi con approcci diversi del tipo “allora fallo tu che sei più bravo…”. Ma alla fine arriva sempre il “batti un cinque” fino allo stremo di ogni giornata, ma anche in questo caso alla fine accolti da Simonetta, Francesca e Carola.
Un susseguirsi di pranzi, cene, bevute, resoconti delle giornate, che aumentavano i nostri sforzi sempre di più, nonostante il nostro motto: “Fino alla fine” non ci lasciasse mai.
Lunedì finalmente forze fresche perché arrivano, Duilio, Carla e “Ricky”! Giovane speaker e doppiatore di ottimo talento, classe 1998, praticamente: nostro figlio. I due “ragazzi” un po’ “agè”, ma solo sui documenti, non mollano e lo provano tra una diretta di quattro ore ed una cena dove come sempre siamo riusciti a chiudere il locale. Provato forse dal viaggio di andata e con la prospettiva del ritorno in quel della città Meneghina, forse con un po’ di tristezza nel cuore, il “Richy” non è riuscito, in questa occasione, a prendere parte del testimone che i due della “Gen X” vorrebbero passargli prima o poi (sia chiaro mica molliamo ora!), un passaggio generazionale che alla fine dovrà avvenire.
Ma è giunto presto il 10 giugno, giornata di chiusura, di ultime interviste, di ultimi amici in transito ai nostri microfoni, prima della cerimonia di premiazione all’interno del tempio del Cinema, nel simbolo della città di Torino, “La Mole”.
E così insieme a Tommaso Cerasuolo dei Perturbazione, che doveva essere il primo, ma è stato quello che si potrebbe definire la degna chiusura delle trasmissioni, si abbassa il sipario di questa magnifica avventura per noi di PodRadio e Quotidiano Piemontese. Si spengono i mixer, i microfoni, i monitor, si smonta tutto tra un grazie, un arrivederci ed un a presto.
Però sono le 19,20, la cerimonia inizia alle 19,30 e ci rendiamo conto che, come al solito, l’unica cosa che non finisce sono le corse!
Cambiati d’abito, entriamo di corsa (ancora!) all’interno della Mole e durante la premiazione, gestita in modo perfetto da Lia Furxhi, che detta i tempi e spazi sul red carpet. Passano le giurie, i premianti, i premi e i premiati, chi con il premio principale, chi con la menzione speciale. E forse abbiamo portato bene, perché di tutti i registi e autori che sono passati sotto i nostri microfoni, almeno 3 han vinto un premio!
Ad un centro punto però notiamo che in un angolino, solo solo a seguire la premiazione, come un bravo spettatore di film c’è lui: Asif Kapadia.
Premio Oscar nel 2016 sezione documentari con “Amy”, racconta la storia drammatica di Amy Winehouse, ma anche regista dei docufilm su “Maradona”, “Senna e 2073” la sua ultima opera.
Guardo “Il Fede” e gli dico: “Hai i microfoni? E lui certo Stanga”. E allora non possiamo lasciarlo andare è troppo importante.
E così, girandogli intorno come del api su un fiore, sorridendo e svolazzando, capisce (Asif) di essere circondato da due simpatiche canaglie che sono frementi di poter chiedergli un commento, una battuta, aspettandosi non tanto un diniego, ma magari due parole di circostanza.
Gli chiediamo quindi se ci concede una breve intervista che però come nelle migliori tradizioni delle proiezioni cinematografiche, specifichiamo quando sarà finita la premiazione, ovvero al termine dei titoli di coda, una sorta ti scena post credit.
E arriva la sorpresa, altro che due parole di circostanza! Una personalità eclettica, simpatica coinvolgente, più di 10 minuti di intervista, domande sul suo passato, presente e futuro di regista, ma anche qualcosa di più personale: espressioni di sincera passione, parole profonde, e degli occhi vispi che emanavano una luce particolare, come quella che in quel momento ci avvolgeva
10 minuti con un “AMICO” di lunga data, quegli amici che non vedi tutti i giorni, proprio come (Livio & Laura, come Fabio) che pur di vederti, di salutarti ed abbracciarti per pochi minuti, fanno i chilometri.
E Asif, racconta il suo punto di vista sull’ambiente, risponde alle domande dritte, ficcanti del Fede che ne sa. Parla del suo ultimo film, dei suoi docufilm, delle scelte particolari di star che ha voluto raccontare.
Gli dico “Asif” ma tornerai in Italia? Si, verrò a fare un film!
Allora stiamo con te due o tre anni, il tempo che finisci e monti tutto, così noi (PodRadio), darà voce alle tue idee, alle tue giornate.
Risposta: “Why Not”.
Ci abbracciamo, ci salutiamo come per dirci, dai che ci rivediamo presto, ma una foto di rito? Ma nemmeno per idea pensiamo! E invece Sul “Red Carpet” arriva il meglio.
Le foto parlano da sole e non hanno bisogno di commenti o sottotitoli. D’altronde i film all’inizio erano muti. Non c’è bisogno di parlare per esprimere quello che pensiamo delle persone o di quello che ci sta intorno, se siamo felici o tristi, dovremmo solo guardare, ascoltare, comprendere ed amare di più e proteggere il nostro malconcio mondo.
PodRadio e Quotidiano Piemontese ringraziano per questa bellissima avventura, questo viaggio incredibile:
Lia, Giuliana, Silvana che hanno creduto in Noi, a Valentina, Francesca, Arianna, Ginevra, Carlotta, Marco, Alberto, Mario e Sergio. Grazie a Vittorio Pasteris.
Grazie Duilio, Carla, a “Richy” (Riccardo Nanut), a Simonetta, Francesca, Carola, ad Olga che mi sopporta da sempre, a Rita, Chiara, Salvo, Ginevra e Nicolò.
Naturalmente il GRAZIE più grande va a tutti gli ascoltatori, le ascoltatrici, gli Amici, le Amiche, i registi, gli autori, gli attori, i musicisti, i produttori, le cineteche, tutti i catering e tutto l’Universo che ci ha accompagnato in questa 28° Edizione di CinemAmbiente.
Grazie!
LoStanga (Luca) e Il “Fede”(Federico) e tutta PodRadio.
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Bandiera Gialla – Continueremo a cantarla per te

Un altro pezzo della storia della musica italiana, quella che abbiamo cantato tutti…ci ha lasciato, oggi 23 Febbraio 2025.
Gianni Pettenati, aveva 79 anni. La sua “Bandiera Gialla” chi non l’ha cantata!
Bandiera Gialla era un adattamento di una canzone inglese The Pied Piper del gruppo pop britannico
Crispian St. Peters.
Gianni Pettenati, la sua carriera
Gianni Pettenati è stato un protagonista indiscusso della storia della musica italiana, che ha segnato con un grande successo, scritto come ha sempre dichiarato lui in pochissimo tempo.
Piacentino di nascita, nato il 29 ottobre 1945, debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966.
Con gli stessi incide il suo primo 45 giri, una cover di “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan che avrà come titolo la traduzione letterale “Come una pietra che rotola”.
Nello stesso anno arriva il grande successo “Bandiera Gialla”, inciso anche da Patty Pravo per la promozione della famosa discoteca Piper Club di Roma.
Sempre con gli Juniors incide il 45 giri, “Il superuomo”, cover di “Sunshine superman” di Donovan, che aveva inciso nel lato B – “Puoi farmi piangere” cover di “I put a spell on you” di Screamin’ Jay Hawkins incisa con l’arrangiamento della versione di Alan Price e testo italiano di un certo Mogol.
Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con “La tramontana”, cui seguono altri successi come “Caldo caldo”, “Cin cin”, “I tuoi capricci” e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana.
L’attività musicale e di critico
Scrittore di libri sulla storia della musica italiana e critico di livello, ma dimenticato come accade molto spesso dalla nostra cultura.
Nel 2019 gli viene concesso un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, come prevede la legge Bacchelli, per meriti in diversi campi e che versino in stato di particolare necessità.
La scomparsa è avvenuta nella notte e l’annuncio viene dato dalla figlia Maria Laura, che scrive così sui social: “Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l’amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l’adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata”.
Caro Gianni, continueremo a cantare “Bandiera Gialla” simbolo di libertà e leggerezza che in questo momento storico ci farebbe tanto bene.
Ciao Gianni.
Interviste
Intervista a Luca Ward 2025

INTERVISTA A LUCA WARD
Macachi, dove l’intelligenza e l’ironia mettono a dura prova l’artista!
Un botta e risposta senza esclusione di colpi! Senza respiro sino all’ultima battuta!
Macachi…il programma senza peli sulla lingua!
Macachi il programma più…cool del momento!
Dal nostro inviato speciale “Valter747” conduttore del programma La Mandrakata dal lunedì
al venerdì dalle 10 alle 12.
Valter autore insieme allo Stanga del nuovo format audio-video qui di seguito:
Valter747: Ti senti più un MACACO o più MUSAFA il re leone?
Luca Ward: Mufasa tutta la vita, sono pure del segno del leone!
Valter747: Dopo aver combattuto con il gladio e con Commodo, con chi combatti
tutti i giorni?
Luca Ward: Con chi combatto? Credo che la cosa peggiore con cui combatto, la cosa peggiore è la tecnologia! Dicevano che ci avrebbe risolto la vita e invece ce l’ha rovinata!
Ma mica per niente, siamo diventati tutti bancari perché dobbiamo fare gli home banking, le mail che ti distruggono la vita, mi vuoi fare un dispetto? Mandami una mail! Telefonami, come diceva uno spot, una telefonata allunga la vita!
Valter747: Ti faccio una domanda personale, posso? Ma davvero hai avuto come zio Pelè?
Luca Ward: Non era proprio zio ma è stato il compagno per tanti anni di una zia di mia moglie.
Valter747: Quindi una piccola parentela c’è stata…
Luca Ward: si ma poi si sono lasciati!
Valter747: Quindi meglio Pelè o Maradona?
Luca Ward: Bè bella domanda, sono due mostri sacri del calcio credo irripetibili, però non saprei chi scegliere… no non scelgo!
Valter747: Totti o Del Piero?
Luca Ward: nooo e come fai a scegliere Totti o Del Piero! Totti è Roma…
Valter747: Quando eri bambino qual’era il tuo soprannome?
Luca Ward: Pongo! Perchè mi facevo sempre male e c’era un mio amico che mi faceva i massaggi e sembrava muovesse il pongo.
Valter747: Qual è la cosa che fai che sarebbe imbarazzante se tutti lo scoprissero?
Luca Ward: Imbarazzante…
Valter747: Non so magari giri nudo per casa…
Luca Ward: No mai!
Valter747: Metti le dita nel naso…
Luca Ward: No le caccole mi hanno sempre fatto schifo, pensa non mi soffio il naso per non guardare nel fazzoletto…
Valter747: Qual’è stato il momento più imbarazzante della tua vita? A parte aver fatto Amanda Lear a Tale e Quale?
Luca Ward: noooo…quello non è stato imbarazzante anzi mi sono divertito un sacco grazie a Carlo Conti che mi ha dato il là…momento imbarazzante? Mah, io sono un inguaribile bugiardo e il primo momento imbarazzante è stato con mia moglie Giada che alla prima bugia che le ho detto mi ha tanato subito…non mi avevano mai tanato e invece lei si!
Valter747: Qual è la tua più grande paura irrazionale?
Luca Ward: la mia più grande paura che se vuoi è razionale, non poter riuscire a
vedere i miei figli con le tempie grigie, mi piacerebbe tanto., anche perché per
come va il mondo oggi, in quali mani li lasciamo i nostri figli che sono la cosa più preziosa che abbiamo?
Valter747: Cosa cambieresti del tuo fisico, se qualcosa cambieresti?
Luca Ward: del mio fisico? Io volevo essere biondo con gli occhi azzurri. Mi sono sempre visto brutto.
Pensa, smisi di fare cinema a 24 anni perché quando mi vidi nel film “Chewingum”
dissi “ammazza quanto sei brutto, non puoi fare il cinema!” e ho smesso.
Valter747: Vabbè nemmeno Al Pacino era bello..
Luca Ward: Lo so però magari lui si vedeva bello, molto dipende da noi, io mi vedevo brutto.
Pensa adesso che rivedo le foto di quando avevo 25/30 anni dico ammazza che
bel ragazzo quindi evidentemente era una mia fissa sbagliata.
Valter747: Se avessi un pappagallo domestico, cosa gli insegneresti a dire?
Forza Juve, Portobello o che altro?
Luca Ward: no gli farei fare 007, il mio nome è Bond, James Bond.
Valter747: Se potessi essere un personaggio dei cartoni animati, chi saresti e perchè?
Luca Ward: Gatto Silvestro perché è fantastico, l’ho adorato e lo adoro perché
è un casino, porello pure un po’ sfigato anche se ha delle idee geniali per catturare il canarino…che poi non si è mai capito se è un canarino o una canarina.
Lui è Archimede pitagorico, si inventa delle cose però gli va sempre male.
Valter747: Se potessi preparare il panino perfetto, cosa ci metteresti dentro?
Luca Ward: la mortadella classico di Roma.
Valter747: Quali canzoni pensi suoneranno alla radio tra 30 anni?
Luca Ward: sono sicuro le canzoni degli anni ‘70-’80-’90
Valter747: quindi Baglioni o Battisti?
Luca Ward: tutti e due
Valter747: Musica Italiana o musica Internazionale?
Luca Ward: mista
Valter747: Beatles o Rolling Stones?
Luca Ward: Rolling Stones… sono più rockettaro, Pink Floyd, Genesis…
Valter747: Duran Duran o Spandau Ballet?
Luca Ward: Spandau perché mi ricordano dei momenti particolari.
Valter747: Quale canzone canti sotto la doccia?
Luca Ward: non canto sotto la doccia, non so cantare benissimo.
Valter747: Però hai fatto Tale e quale show, i musical come Mamma Mia, ecc..
Luca Ward: si vero, ma sotto la doccia non canto, perché la faccio in un minuto, non voglio consumare l’acqua e il gas e l’ho dimostrato anche ai miei figli che stanno ore sotto la doccia.
Valter747: Qual è l’ultima foto che hai fatto dal tuo smartphone?
Luca Ward: al mio gatto Lillo che si era messo in una posizione bellissima sembrava una sfinge
Valter747: Qual è l’oggetto senza il quale non puoi vivere?
Luca Ward: le chiavi della macchina, senza macchina sono morto!
Valter747: Qual è la tua battuta preferita di un film? Uno qualunque anche non doppiato da te.
Luca Ward: “Sei solo chiacchiere e distintivo” fantastico, detta da Ferruccio Amendola tra l’altro.
Valter747: Chi avresti voluto doppiare che non hai mai doppiato?
Luca Ward: Sono stato fortunato ne ho doppiati tanti, talmente tanti che alcuni li ho dovuti cedere.
Valter747: Se tornassi indietro con la macchina del tempo rifaresti il doppiatore o il pilota di aerei, che so avresti voluto farlo?
Luca Ward: il pilota di aerei, tanto con la voce ci lavorerei uguale per fare l’annuncio “signori e signori, benvenuti a bordo è il comandante Luca Ward che vi parla”
Valter747: e vabbè detta così!
Valter747: In Matrix il protagonista sceglieva tra pillola rossa e pillola blu… tu quale sceglieresti ora? Anche vista la nostra età…
Luca Ward: la blu ancora no… scelgo la rossa!
Valter747: Tu sei una persona molto ordinata ma quindi sei una persona che quando si spoglia piega tutto con cura o nel momento di passione butta tutto per terra?
Luca Ward: no no, non butto niente per terra, ho l’omino di legno e metto tutto li sopra a meno che sono cose da lavare e le metto nella cesta dei panni sporchi.
Valter747: ti piace cucinare?
Luca Ward: moltissimo e sono anche forte
Valter747: Amatriciana o carbonara?
Luca Ward: Carbonara tutta la vita! Anche se ora sto a dieta e non posso mangiarla
Valter747: hai una ricetta per gli ascoltatori di PodRadio?
Luca Ward: la ricetta fantastica e che vince è quella che mi hanno insegnato i pescatori in Sicilia, semplicissima, capperi possibilmente di Favignana e olive di Itri snocciolate. Si mette un po’ di olio nella padella, si soffriggono i capperi circa 3 minuti, si aggiungono le olive per altri 3 minuti e poi si mette il pomodoro e si cucina per un’ora a fuoco lento…basta! Il sale non mettetelo perché i capperi sono già salati.
Valter747: Ti senti di più nella vita di tutti i giorni gladiatore o grigliatore?
Luca Ward: visto che cucino quasi tutte le sere, un grigliatore. Devo aiuta mia moglie, non può fare tutto da sola. Mi piace cucinare.
Valter747: il tuo libro “Il talento di essere nessuno” è diventato uno spettacolo teatrale intitolato “Il talento di essere tutti o nessuno”, perché?
Luca Ward: lo abbiamo modificato apposta, il libro che ho scritto è dedicato a tutti quei giovani a cui spesso viene detto “non ce la farai mai” e li senti sfiduciati e in grande difficoltà.
Io ero il signor nessuno, ho perso mio padre a 13 anni, mia mamma non lavorava, è stata un’ecatombe, mi sono arrivati addosso i tir carichi ma non mi sono mai arreso, mai.
Ho detto devo andare avanti con testardaggine, forza e molto coraggio.
Oggi i giovani ne devono avere più di noi purtroppo perché ieri c’erano delle fette
in cui si riusciva ad entrare oggi è un pochino più difficile.
Valter747: è lì che è nato il tuo mantra…
Luca Ward: e sti ca**i!
Valter747: un saluto agli ascoltatori di PodRadio
Luca Ward: PodRadio ricordatevi sempre che ciò che fate in vita riecheggia nell’eternità ed è vero eh!
Luca Ward: e sti ca**i!
Valter747: Grazie Luca
Luca Ward: Grazie a te Valter.
Autore Intervista: Valter Pigliucci per PodRadio e Quotidiano Piemontese