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Quarta serata – 75° Festival di Sanremo – Cover e Duetti

Lo Stanga

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Serata Cover e Duetti. E’ come una finale della Coppa del Mondo. O si vince o si perde!
Come nel film “Highlander” ne resterà soltanto uno.

Benigni apre la quarta serata del Festival di Sanremo, tutti cantano “L’Inno del corpo sciolto”.

I primi sono: Rose Villain e Chiello . Cantano “Fiori rosa, fiori di pesco” di Lucio Battisti.
Lucio perdonali, so’ ragazzi. Cantare Mogol- Battisti non è facile, ma certi mostri sacri non bisognerebbe mai toccarli.

A ruota, immediatamente i Modà con Francesco Renga si esibiscono con “Angelo”.
Checco ahimè in questo Sanremo non c’è e ci dispiace molto, moltissimo.

Scende le scale Geppy Cucciari e arriva l’ironia, quella bella, tagliente e mai volgare.

Primo lancio di Geppy e terza cover in gara.

Clara, eccola finalmente! E’ uscita dalla sua zona di conforto e tira fuori la voce con Il Volo .
“The sound of silence” di Simon and Garfunkel emoziona tutto il Teatro Ariston. Alleluja.

Mahmood annuncia il quarto duetto.

Tony Effe e Noemi azzardano e si lanciano da un grattacielo senza paracadute . “Tutto il resto è noia” di Franco Califano è troppo per tutti.

Corre sul palco Geppy per annunciare la quinta cover in gara.

Francesca Michielin e Rkomi annullano la poesia di Cesare Cremonini cercando di reinterpretare
“La nuova stella di Broadway” a modo loro. Il risultato non è dei migliori.

Geppy non molla il palco e regala i fiori a Carlo Conti.

Lucio Corsi e Topo Gigio con “Nel blu dipinto di blu” sono incredibili, stupendi, meravigliosi.

Topo Gigio annuncia il duetto e si fa un selfie insieme a Mouhmoud.

Serena Brancale finalmente torna nel suo mondo con Alessandra Amoroso duettando su
“If I Ain’t Got You” di Alicia Keys.
Duetto da sentire altre mille volte.

Si canta all’Ariston “Figli delle Stelle”, pezzo di Alan Sorrenti del 1977. Tutti in piedi. Questa è la dimostrazione che la musica non ha età!

Topo Gigio positivo al pecorino, spacca il suo camerino e Geppy torna per l’ennesimo annuncio.

Irama e Arisa. “Say something”, dovrebbe essere una canzone sussurrata, magica. Sinceramente non arriva tutto questo.

Carlo Conti coinvolge Max Giusti in platea. Peccato lo scivolone su Olivia Newton John mentre imita il Malgioglio nazionale.

Mahomoud dovrebbe annunciare il duetto , ma si perde sempre un po’.

Gaia e Toquinho ci portano nell’atmosfera del Carnevale di Rio de Janeiro con “La voglia, la pazzia” di Ornella Vanoni.
Ci sarebbe piaciuto sentire questa canzone in una versione brasiliana.

Arrivano sul palco i The Kolors e Sal Da Vinci con Rossetto e Caffè e il duetto funziona alla grande. Finalmente si osa scendere dal palco dell’Ariston! Ottima esibizione.

Si esce e sul palco del Suzuki Stage ci sono anche loro: Benji e Fede con “Dove e Quando”.
Si balla anche per la strada.

Geppy annuncia e non smette.

Marcella Bella e The Violin Twins.
Il duetto non è proprio un duetto, non avendo nessuno con cui cantare almeno una nota.
“L’emozione non ha voce” scritta dal grande Gianni Bella (suo fratello) è un pezzo vestito su misura per un certo Adriano Celentano.

Ci si commuove guardando in prima fila Gianni Bella, autore di mille canzoni e scatta la doverosa standing ovation.

C’è spazio anche per The Violin Twins che suonano il pezzo dei Coldplay, che gli ha resi famosi sul web.

Geppy sempre sul palco annuncia a raffica. Mahmood dov’è?

Si balla con Rocco Hunt e Clementino. Yes, I Know My Way è un classico, Pino Daniele è una garanzia.

Abbiamo scoperto dov’era Mahmood. Si stava preparando per il suo “medley” tutto a petto nudo, accompagnato da un gruppo di ninja.

Annunciati da Mahmoud, tra uno scambio di giacche e l’altro con Carlo Conti arriva un altro duetto.

Francesco Gabbani e un Tricarico, emozionatissimo e sottotono cantano “Io sono Francesco” scritta sempre dallo stesso Tricarico.
Gabbani ha la carica dentro e la trasmette a tutto il pubblico, ma purtroppo il duetto non è così perfetto come avremmo voluto.

Torna sul palco Geppy Cucciari e presenta i suoi sondaggi, tra Topo Gigio e Simon Le Bon.

Quattordicesimo artista in gara.

Giorgia e Annalisa osano cantando Skyfall di Adele e fanno bene perché hanno due voci pazzesche.
Le voci femminili ci sono in Italia, bisognerebbe solo dare spazio a nuovi autori e non fossilizzarsi sempre sugli stessi.

Cambio d’abito per Mahmoud e salgono sul palco:

Simone Cristicchi e Amara con “La Cura”. I due artisti ci portano nel magico mondo del “Maestro Franco Battiato”, prendendo per mano ogni ascoltatore. Un viaggio unico, intenso e delicato.

Senza perdere tempo, si continua con la scaletta che è in perfetto orario e arrivano sul palco:

Sarah Toscano e gli Ofenbach con “Overdrive”. Si balla con i Dj francesi.

Diciassettesima cover in gara e si torna al 1985.

Coma_Cose e Johnson Righeira. L’estate sta finendo dei Righeira << è il solito rituale ma ora manchi tu>>.
Nessuno si trattiene. Platea e galleria ballano, cantano sino all’ultima nota.

Geppy annuncia il prossimo artista in gara.

Joan Thiele e Frah Quintale , rendendo omaggio a Gino Paoli con una rivisitazione di “Che cosa c’è”. Risultato buono. Bravi.

Linea al Tg1. Una manciata di minuti e si rientra con il diciannovesimo cantante in gara.

Olly e Goran Bregovic and Wedding and Funeral Band, sono incredibili.
Il pescatore di Fabrizio De Andrè è super.

Geppy e Carlo Conti continuano con il loro duetto che funziona alla grande.

Achille Lauro e Elodie fanno spettacolo cantando un mix di “A mano a mano di Riccardo Cocciante e Folle città di Loredana Bertè”.
Anche in questo caso osare, osare sempre.

Mahmoud fa fatica nel ruolo di presentatore e lo capisce anche Carlo Conti. Lo aiuta e l’accompagna nella presentazione del ventunesimo duetto.

Massimo Ranieri insieme ai Neri per Caso sono arte allo stato puro in questo omaggio a Pino Daniele con “Quando”.

Willie Peyote, Tiromancino e Ditonellapiaga rivisitano nel migliore dei modi “Un tempo piccolo” di
Franco Califano.

Siamo alla ventitreesima cover. Siamo in perfetto orario. 00,30.

Brunori Sas, Dimartino e Riccardo Sinigallia, omaggiano Lucio Dalla con “L’anno che verrà”. Qualche piccola sbavatura, forse la tonalità non era quella giusta.

Carlo Conti annuncia la ventiquattresima cover e sono:

Fedez e Marco Masini che riscrivono quasi interamente “Bella Stronza” dello stesso Masini.
Fedez diventa <<vittima>> dell’amante Angelica Montini e della ex moglie Chiara Ferragni: l’esibizione è fortissima

Venticinquesimo duetto. Si sta per chiudere anche la quarta serata del Festival.
Sono Bresh e Cristiano De André a cantare “Crêuza de mä” dell’immenso Fabrizio De André.
Si blocca il microfono di Bresh e si deve ricominciare, cade il microfono anche a Cristiano De Andrè, ma loro resistono impavidi e non è facile ricreare la stessa atmosfera, ma loro ci riescono benissimo. Bravi, un duetto riuscito.

Geppy bellissima annuncia l’ultimo duetto.

Shablo, Guè, Joshua, Tormento e Neffa rappano il brano “Aspettando il Sole” di Neffa.
Nessun grande sussulto in quest’ultima esibizione. Che dispiacere.

Ritornano sul palco dell’Ariston Bresh e Cristiano De Andrè dopo i problemi tecnici e ricantano ancora una volta “Crêuza de mä”.

Si esibiscono fuori gara Paolo Kessisoglu e la figlia Lunita e si tocca l’argomento sul disagio sociale degli adolescenti che si isolano dal mondo.
Siamo arrivati alla fine e viene annunciata la cover, il duetto vincitore della serata.

I primi tre classificati sono:

1) Giorgia (Skyfall con Annalisa)
2) Lucio Corsi (Nel blu dipinto di blu con Topo Gigio)
3) Fedez (Bella Stronza con Marco Masini)

Si chiude così la quarta serata.

Appuntamento a domani sempre alle 20,40 per decretare la miglior canzone del
75° Festival di Sanremo.

Noi vi aspettiamo lunedì 17 febbraio, dalle 10 alle 12 nel programma La Mandrakata “Speciale Sanremo” su
www.podradio.live

Buona notte a tutti.

WE LOVIIIIEEEUUUUUUUU!!!

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Bandiera Gialla – Continueremo a cantarla per te

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Un altro pezzo della storia della musica italiana, quella che abbiamo cantato tutti…ci ha lasciato, oggi 23 Febbraio 2025.

Gianni Pettenati, aveva 79 anni. La sua “Bandiera Gialla” chi non l’ha cantata!
Bandiera Gialla era un adattamento di una canzone inglese The Pied Piper del gruppo pop britannico
Crispian St. Peters.

Gianni Pettenati, la sua carriera

Gianni Pettenati è stato un protagonista indiscusso della storia della musica italiana, che ha segnato con un grande successo, scritto come ha sempre dichiarato lui in pochissimo tempo.

Piacentino di nascita, nato il 29 ottobre 1945, debutta nel 1965, vincendo il Festival di Bellaria ed entra a far parte del gruppo degli Juniors e nel 1966.

Con gli stessi incide il suo primo 45 giri, una cover di “Like a Rolling Stone” di Bob Dylan che avrà come titolo la traduzione letterale “Come una pietra che rotola”.
Nello stesso anno arriva il grande successo “Bandiera Gialla”, inciso anche da Patty Pravo per la promozione della famosa discoteca Piper Club di Roma.

Sempre con gli Juniors incide il 45 giri, “Il superuomo”, cover di “Sunshine superman” di Donovan, che aveva inciso nel lato B –  “Puoi farmi piangere” cover di “I put a spell on you” di Screamin’ Jay Hawkins incisa con l’arrangiamento della versione di Alan Price e testo italiano di un certo Mogol.

Nel 1968 insieme ad Antoine entra in finale al festival di Sanremo con “La tramontana”, cui seguono altri successi come “Caldo caldo”, “Cin cin”, “I tuoi capricci” e collaborazioni artistiche con diversi autori della canzone italiana.

L’attività musicale e di critico

Scrittore di libri sulla storia della musica italiana e critico di livello, ma dimenticato come accade molto spesso dalla nostra cultura.

Nel 2019 gli viene concesso un assegno vitalizio di 24mila euro annui a favore di cittadini illustri, come prevede la legge Bacchelli, per meriti in diversi campi e che versino in stato di particolare necessità.

La scomparsa è avvenuta nella notte e l’annuncio viene dato dalla figlia Maria Laura, che scrive così sui social: “Nella propria casa, come voleva lui, con i suoi affetti vicino, con l’amore dei suoi figli Maria Laura, Samuela e Gianlorenzo e l’adorato gatto Cipria, dopo una lunga ed estenuante malattia, ci ha lasciato papà. Non abbiamo mai smesso di amarti. Ti abbracciamo forte. Le esequie si terranno in forma strettamente riservata”.

Caro Gianni, continueremo a cantare “Bandiera Gialla” simbolo di libertà e leggerezza che in questo momento storico ci farebbe tanto bene.

Ciao Gianni.

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Interviste

Intervista a Luca Ward 2025

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INTERVISTA A LUCA WARD

Macachi, dove l’intelligenza e l’ironia mettono a dura prova l’artista!

Un botta e risposta senza esclusione di colpi! Senza respiro sino all’ultima battuta!

Macachi…il programma senza peli sulla lingua!

Macachi il programma più…cool del momento!

Dal nostro inviato speciale “Valter747” conduttore del programma La Mandrakata dal lunedì
al venerdì dalle 10 alle 12.

Valter autore insieme allo Stanga del nuovo format audio-video qui di seguito:

Valter747: Ti senti più un MACACO o più MUSAFA il re leone?

Luca Ward: Mufasa tutta la vita, sono pure del segno del leone!

Valter747: Dopo aver combattuto con il gladio e con Commodo, con chi combatti
tutti i giorni?

Luca Ward: Con chi combatto? Credo che la cosa peggiore con cui combatto, la cosa peggiore è la tecnologia! Dicevano che ci avrebbe risolto la vita e invece ce l’ha rovinata!

Ma mica per niente, siamo diventati tutti bancari perché dobbiamo fare gli home banking, le mail che ti distruggono la vita, mi vuoi fare un dispetto? Mandami una mail! Telefonami, come diceva uno spot, una telefonata allunga la vita!

Valter747: Ti faccio una domanda personale, posso? Ma davvero hai avuto come zio Pelè?

Luca Ward: Non era proprio zio ma è stato il compagno per tanti anni di una zia di mia moglie.

Valter747: Quindi una piccola parentela c’è stata…

Luca Ward: si ma poi si sono lasciati!

Valter747: Quindi meglio Pelè o Maradona?

Luca Ward: Bè bella domanda, sono due mostri sacri del calcio credo irripetibili, però non saprei chi scegliere… no non scelgo!

Valter747: Totti o Del Piero?

Luca Ward: nooo e come fai a scegliere Totti o Del Piero! Totti è Roma…

Valter747: Quando eri bambino qual’era il tuo soprannome?

Luca Ward: Pongo! Perchè mi facevo sempre male e c’era un mio amico che mi faceva i massaggi e sembrava muovesse il pongo.

Valter747: Qual è la cosa che fai che sarebbe imbarazzante se tutti lo scoprissero?

Luca Ward: Imbarazzante…

Valter747: Non so magari giri nudo per casa…

Luca Ward: No mai!

Valter747: Metti le dita nel naso…

Luca Ward: No le caccole mi hanno sempre fatto schifo, pensa non mi soffio il naso per non guardare nel fazzoletto…

Valter747: Qual’è stato il momento più imbarazzante della tua vita? A parte aver fatto Amanda Lear a Tale e Quale?

Luca Ward: noooo…quello non è stato imbarazzante anzi mi sono divertito un sacco grazie a Carlo Conti che mi ha dato il là…momento imbarazzante? Mah, io sono un inguaribile bugiardo e il primo momento imbarazzante è stato con mia moglie Giada che alla prima bugia che le ho detto mi ha tanato subito…non mi avevano mai tanato e invece lei si!

Valter747: Qual è la tua più grande paura irrazionale?

Luca Ward: la mia più grande paura che se vuoi è razionale, non poter riuscire a
vedere i miei figli con le tempie grigie, mi piacerebbe tanto., anche perché per
come va il mondo oggi, in quali mani li lasciamo i nostri figli che sono la cosa più preziosa che abbiamo?

Valter747: Cosa cambieresti del tuo fisico, se qualcosa cambieresti?

Luca Ward: del mio fisico? Io volevo essere biondo con gli occhi azzurri. Mi sono sempre visto brutto.
Pensa, smisi di fare cinema a 24 anni perché quando mi vidi nel film “Chewingum”
dissi “ammazza quanto sei brutto, non puoi fare il cinema!” e ho smesso.

Valter747: Vabbè nemmeno Al Pacino era bello..

Luca Ward: Lo so però magari lui si vedeva bello, molto dipende da noi, io mi vedevo brutto.
Pensa adesso che rivedo le foto di quando avevo 25/30 anni dico ammazza che
bel ragazzo quindi evidentemente era una mia fissa sbagliata.

Valter747: Se avessi un pappagallo domestico, cosa gli insegneresti a dire?
Forza Juve, Portobello o che altro?

Luca Ward: no gli farei fare 007, il mio nome è Bond, James Bond.

Valter747: Se potessi essere un personaggio dei cartoni animati, chi saresti e perchè?

Luca Ward: Gatto Silvestro perché è fantastico, l’ho adorato e lo adoro perché
è un casino, porello pure un po’ sfigato anche se ha delle idee geniali per catturare il canarino…che poi non si è mai capito se è un canarino o una canarina.
Lui è Archimede pitagorico, si inventa delle cose però gli va sempre male.

Valter747: Se potessi preparare il panino perfetto, cosa ci metteresti dentro?

Luca Ward: la mortadella classico di Roma.

Valter747: Quali canzoni pensi suoneranno alla radio tra 30 anni?

Luca Ward: sono sicuro le canzoni degli anni ‘70-’80-’90

Valter747: quindi Baglioni o Battisti?

Luca Ward: tutti e due

Valter747: Musica Italiana o musica Internazionale?

Luca Ward: mista

Valter747: Beatles o Rolling Stones?

Luca Ward: Rolling Stones… sono più rockettaro, Pink Floyd, Genesis…

Valter747: Duran Duran o Spandau Ballet?

Luca Ward: Spandau perché mi ricordano dei momenti particolari.

Valter747: Quale canzone canti sotto la doccia?

Luca Ward: non canto sotto la doccia, non so cantare benissimo.

Valter747: Però hai fatto Tale e quale show, i musical come Mamma Mia, ecc..

Luca Ward: si vero, ma sotto la doccia non canto, perché la faccio in un minuto, non voglio consumare l’acqua e il gas e l’ho dimostrato anche ai miei figli che stanno ore sotto la doccia.

Valter747: Qual è l’ultima foto che hai fatto dal tuo smartphone?

Luca Ward: al mio gatto Lillo che si era messo in una posizione bellissima sembrava una sfinge

Valter747: Qual è l’oggetto senza il quale non puoi vivere?

Luca Ward: le chiavi della macchina, senza macchina sono morto!

Valter747: Qual è la tua battuta preferita di un film? Uno qualunque anche non doppiato da te.

Luca Ward: “Sei solo chiacchiere e distintivo” fantastico, detta da Ferruccio Amendola tra l’altro.

Valter747: Chi avresti voluto doppiare che non hai mai doppiato?

Luca Ward: Sono stato fortunato ne ho doppiati tanti, talmente tanti che alcuni li ho dovuti cedere.

Valter747: Se tornassi indietro con la macchina del tempo rifaresti il doppiatore o il pilota di aerei, che so avresti voluto farlo?

Luca Ward: il pilota di aerei, tanto con la voce ci lavorerei uguale per fare l’annuncio “signori e signori, benvenuti a bordo è il comandante Luca Ward che vi parla”

Valter747: e vabbè detta così!

Valter747: In Matrix il protagonista sceglieva tra pillola rossa e pillola blu… tu quale sceglieresti ora? Anche vista la nostra età…

Luca Ward: la blu ancora no… scelgo la rossa!

Valter747: Tu sei una persona molto ordinata ma quindi sei una persona che quando si spoglia piega tutto con cura o nel momento di passione butta tutto per terra?

Luca Ward: no no, non butto niente per terra, ho l’omino di legno e metto tutto li sopra a meno che sono cose da lavare e le metto nella cesta dei panni sporchi.

Valter747: ti piace cucinare?

Luca Ward: moltissimo e sono anche forte

Valter747: Amatriciana o carbonara?

Luca Ward: Carbonara tutta la vita! Anche se ora sto a dieta e non posso mangiarla

Valter747: hai una ricetta per gli ascoltatori di PodRadio?

Luca Ward: la ricetta fantastica e che vince è quella che mi hanno insegnato i pescatori in Sicilia, semplicissima, capperi possibilmente di Favignana e olive di Itri snocciolate. Si mette un po’ di olio nella padella, si soffriggono i capperi circa 3 minuti, si aggiungono le olive per altri 3 minuti e poi si mette il pomodoro e si cucina per un’ora a fuoco lento…basta! Il sale non mettetelo perché i capperi sono già salati.

Valter747: Ti senti di più nella vita di tutti i giorni gladiatore o grigliatore?

Luca Ward: visto che cucino quasi tutte le sere, un grigliatore. Devo aiuta mia moglie, non può fare tutto da sola. Mi piace cucinare.

Valter747: il tuo libro “Il talento di essere nessuno” è diventato uno spettacolo teatrale intitolato “Il talento di essere tutti o nessuno”, perché?

Luca Ward: lo abbiamo modificato apposta, il libro che ho scritto è dedicato a tutti quei giovani a cui spesso viene detto “non ce la farai mai” e li senti sfiduciati e in grande difficoltà.

Io ero il signor nessuno, ho perso mio padre a 13 anni, mia mamma non lavorava, è stata un’ecatombe, mi sono arrivati addosso i tir carichi ma non mi sono mai arreso, mai.

Ho detto devo andare avanti con testardaggine, forza e molto coraggio.

Oggi i giovani ne devono avere più di noi purtroppo perché ieri c’erano delle fette
in cui si riusciva ad entrare oggi è un pochino più difficile.

Valter747: è lì che è nato il tuo mantra…

Luca Ward: e sti ca**i!

Valter747: un saluto agli ascoltatori di PodRadio

Luca Ward: PodRadio ricordatevi sempre che ciò che fate in vita riecheggia nell’eternità ed è vero eh!

Luca Ward: e sti ca**i!

Valter747: Grazie Luca

Luca Ward: Grazie a te Valter.

Autore Intervista: Valter Pigliucci per PodRadio e Quotidiano Piemontese

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La puntata del 17 febbraio 2025 dello Speciale Sanremo della Madrakata con LoStanga e Valter747

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La puntata del 17 febbraio 2025 dello Speciale Sanremo della Madrakata con LoStanga e Valter747

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